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GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’

“Radicati e fondati in cristo. saldi nella fede”

AMIGO: VAMOS A MADRID!!!

 

“jesus chist you are my life” è questa la frase che maggiormente mi ha colpito e nello stesso tempo impaurito di più durante questa JMJ. Per chi non lo sapesse questa è la strofa di un canto che è ricorso molte volte durante l’evento, sia per il suo intenso significato, sia perché era una delle canzoni preferite di Giovanni Palo II. Per me questa è stata la frase che, nella sua semplicità, racchiude ogni aspetto della JMJ; in queste parole ho trovato delle risposte a molte domande: perché ero li? Per chi ero li? Vedere cosi tanti ragazzi e ragazze di paesi diversi, di differenti condizioni economiche, di stili di vita completamente contrastanti col mio (penso a tutti quei ragazzi che vivono in paesi di guerra dove non sono rispettati i diritti dell’Uomo). Ragazzi diversi da me certo, eppure erano li, a cantare come me, a pregare come me, non c’era distinzione tra me Matteo e loro. Allora ho iniziato a chiedermi, cos’è questa cosa che ci unisce? che mi faceva sentire loro fratello? Che metteva fiducia nel mio cuore (sono sicuro che se fossi stato male ogni persona li presente mi avrebbe aiutato, in discoteca sicuramente questo non sarebbe successo!). Ho trovato la risposta sempre nelle parole “jesus chist you are my life”, era questa allora, era questa quella spinta incredibile che ci univa tutti, che faceva battere i nostri cuori all’unisono, la Fede che riusciva a dare voce a quella “voce” del nostro cuore superando ogni barriera, ogni ostacolo e che straripava come un torrente in piena, inarrestabile. Durante quei giorni vissuti in comunione io ero felice, anche nei volti delle persone intorno a me c’era gioia, nessuno passava con il volto chino e chiuso in se, nei volti dei ragazzi e delle ragazze c’era il sorriso. Ma non quel sorriso che si vede spesso oggi in televisione, o nei volti di quelli che ti vogliono far credere che va tutto bene quando invece va tutto male: un sorriso vero :-) Devo ammettere che mi sono emozionato pensando queste cose mentre aspettavo il papa a Cuatro Vientos, l’emozione era forte, in me come nei 2 milioni di fedeli li presenti. Anche adesso che sono nel mio paese, lontano dalla Spagna e rifletto su quei giorni trascorsi mi sembra di capire sempre di più l’importanza di quello che ho vissuto. A chi non ha avuto il privilegio di vivere direttamente questo speciale evento, spero di essere riuscito, in queste misere righe, a trasmettervi una goccia di quello che è stato per me. A chi invece, come me, ha avuto questo privilegio, chiedo scusa per l’essere stato troppo superficiale. Concludo nello stesso modo con cui ci salutavamo a Madrid: hola amigo… vamos a Rio :-)

Uno dei partecipanti